PLYOMETRICS

Il terzo punto che analizzeremo è la pliometria. In palestra raramente si allena questa caratteristica che potremmo definire come il punto critico tra ciò che succede durante l’allenamento e ciò che succede in campo o nella vita di tutti i giorni.

Il termine pliometria fu proposto da Fred Wilt e rappresenta una categoria di movimenti che dovrebbero migliorare la qualità della forza e velocità.

In sala pesi, la maggior parte delle persone, pensa sempre e solo al miglioramento della forza, oppure all’ipertrofia. Pochi però includono lo sviluppo della velocità.

COMPONENTI

Ci sono tre componenti e ognuna di queste ha delle categorie:

  1. Movement (movimento);
  2. Direction of the movemet (direzione);
  3. Initiation (contrazione muscolare);

MOVEMENT

Basato sugli schemi motori di base e sulla direzione che andremo a sviluppare. Se lo schema motorio scelto è lineare allora svilupperemo un movimento lineare. Introduciamo quindi le categorie che sono:

  1. Jump, caratterizzato da stacco da terra a due piedi seguito da atterraggio a due piedi.
  2. Bound, è caratterizzato da un singolo tocco di un piede seguito da un atterraggio del piede opposto.
  3. Hop, stacco con piede singolo seguito dallo stesso piede in atterraggio.

DIRECTION

Una volta scelto il movimento, dobbiamo porci la domanda, in quale direzione sviluppiamo lo schema motorio:

  1. Linear (lineare);
  2. Lateral (laterale);
  3. Rotational (rotazionale);

INITIATION

È basato sulla contrazione muscolare. Sono movimenti che partono dal meno intenso al più intenso.

  1. Non counter movement (senza contromovimento);
  2. Counter movement (con contromovimento);
  3. Double contact (doppio contatto);
  4. Continuous (con continuità);

PLIOMETRIA E PREVENZIONE INFORTUNI

Grazie alla pliometria, si lavora sulla componente contrattile elastica del tessuto muscolare inoltre si rafforza il tendine. Le lesioni si verificano principalmente durante un allungamento eccessivo dei muscoli e legamenti durante l’atterraggio e la decelerazione. Molti di questi infortuni si presentano quando un atleta si trova in una posizione nella quale il tessuto muscolare non da una risposta adeguata al movimento richiesto o al gesto atletico.

Sedute di allenamento pliometrico migliorano le abilità dell’atleta a gestire carichi elastici e supporta a migliorare la coordinazione dello schema durante i cambi di movimento.

Per concludere i movimenti, la direzione e l’intensità dell’esercizio devono essere inseriti considerando il livello della persona. Tuttavia la durata delle esercitazioni così come il numero dei contatti variano in funzione dell’esperienza e dalle capacità fisiche e atletiche.

Giuseppe Ferruccio

Bibliografia

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